martedì 20 novembre 2012

Una finestra opaca

Una finestra opaca. Il silenzio. Un velo sul cuore, poaggiatosi sull'anima. Un'anima tormentata. Tormentata dai troppi ricordi, da descrizioni di attimi incompiuti. Quante valigie vuote, attese dietro l'angolo, gioie che non le appartenevano. Quella mattina regnava una tranquillita`apparente, tutto era come sempre.
Pioveva. Si affacio`, distrattamente alla finestra, quando improvvisamente incrocio`il suo sguardo, uno sguardo intenso, carico di emozioni. Per un attimo rimase inerme. Lui le pronuncio`un sorriso delicato, accattivante. Quel sorriso, lei non lo sapeva ancora, ma diverra`la sua prigione. Ogni mattina inconsciamente prosegui`con lo stesso rituale, ma la sua costante non era piu`li`. Quel sorriso scomparve nel vuoto.
Passarono giorni, settimane , mesi, anni e di quel sorriso, rimase solo un ricordo sbiadito. Quel sorriso divenne la sua gioia che non le apparteneva. Cerco`invano , tra la gente, quando ad un tratto era in un bar del centro a consumare il suo solito caffe`e voltandosi incrocio`quel sorriso, rimase delusa, aveva tanto fantasticato su quel sorriso, proggettando e schematizzando quel giorno in cui l'avesse rivisto, che quando se lo ritrovo`li`, la magia scomparve.
Il suo sguardo non era piu`carico, intenso, ma era devastante, navigato, spento. Dannato quel giorno. Dannato, ripeteva a se stessa. Si giro`consumo`velocemente il suo caffe`, quando si accorse che quell'uomo l'avvicino`dicendole: Quella mattina di mezza estate eri splendida. T'ho cercata ovunque, ma inutilmente. Adesso sono qui, ma dal tuo sguardo deduco che non sei felice. Lei ferma, non riusci`a dirgli una parola. L'uomo avanzo`verso l'uscita, si volto`per un'ultima volta. Lei aveva il cuore che le batteva forte, ma non ebbe il coraggio di fermarlo. La droga spaventa. Lei non era pronta all'idea che quel sorriso fosse un sorriso artefatto d'agenti chimici. Perse la sua occasione, perse l'uomo piu`importante della sua vita. Perse suo padre.

- Veronique Frongillo © The words never said.

mercoledì 8 agosto 2012

Non sento.

Come spiegare quella maledetta nostalgia. A volte i silenzi sono più efficaci di ogni qualsiasi parola... Interminabili silenzi incombevano quella mattina d'estate. Come spiegare la sua assenza totale da tutto ciò che le circondava? Come spiegare il fatto che non riuscisse più a sentire nulla ? Non le restava altro che il suo silenzio, il silenzio di chi ha paura delle sue stesse parole. Nostalgia degli inizi, nostalgia di un qualcosa di fittizio, di assurdo. La mente a volte gioca brutti scherzi, componendo lunghe serie di eventi che forse il più delle volte non accadranno mai. Allora perchè angosciarsi cosi`tanto? Perchè imporsi di star male per un qualcosa di non reale ? Forse il problema reale sta nello sperare che anche qualcosa di negativo accadi, per ritornar a sentire qualcosa.

giovedì 28 giugno 2012

Il suo compagno di viaggio

Ascolta la tua voce e Va' dove ti porta il cuore, ovunque lui desideri e anche se ti troverai in vicoli cechi non aver paura . Non aver paura dell'ignoto , anche perchè l`essenziale e`invisibile agli occhi . Amava leggere , " l'essenziale e`invisibile agli occhi" Il piccolo principe. Leggere le dava un senso di fuga , si assentava, riusciva a proiettarsi in una realtà parallela , una realtà che poi non era cosi`tanto reale. Era seduta al bancone di un bar , tra la gente. Gente avvolta dalla frenesia, dalla fugacita` del tempo , per lei il tempo si era fermato . Fermato tra quelle pagine , pagine che le ricordavano quanto fosse fuori luogo nel luogo in cui viveva . Alzo`lo sguardo contemplo` per pochi istanti che era seduta li`da un paio d`ore. Prese la sua borsa , il suo libro e si incammino` alla ricerca di un qualcosa . Di uno sguardo amico, di una parola dolce, di un sorriso. Il giorno dopo era sempre li`seduta allo sgabello di quel bar con il suo compagno di viaggio . Il suo immancabile libro .

martedì 1 maggio 2012

C'è bisogno di dialogo.

C'è bisogno di dialogo ... Le parole mai dette quelle che giacciono nel profondo dell'animo , a volte nascoste ,represse ,sono la soluzione ai nostri disagi. Quante parole non dette , quante frasi mancate per paura di una reazione negativa ,per paura di ferire un'altra persona ... Bisogna rischiare ,bisogna mettersi in gioco e affrontare ogni situazione di petto ... Anche se in noi vige la più forte paura ,dobbiamo superarla , perché una parola non detta può equivalere ad un sorriso mancato ... Quanti rapporti consumati e rovinati per i troppi silenzi , si dice che i silenzi valgano più delle parole , ma in determinate circostanze, le parole cambiano i fatti ... Le parole mai dette , quelle che sono custodite nel profondo del cuore ,se dette a voce bassa ,se dette con il cuore aiutano a MIGLIORARSI e a migliorare le persone che vogliamo bene...!

domenica 15 aprile 2012

Lo straniero

E poi ci sono quei periodi in cui vuoi mollare tutto , dove tutto sembra sbiadirsi e sgretolarsi come un castello di sabbia .  Già i periodi no non mancano mai . Lei ne sapeva qualcosa ... Fortuna che come tutto torna , anche tutto passa . Gli avvenimenti più negativi se visti da un'ottica diversa possono essere anche quelli più positivi ; un po' come quando perdiamo l'autobus o un treno , a primo acchito diventiamo furibondi , ma se solo ci fermassimo un attimo vedremo ,che quel momento ci ha permesso di fare ad esempio una lunga passeggiata e assaporare i primi raggi del sole o di fermarci per un caffè e scambiare quattro chiacchiere con un conoscente . Già quella mattina tutto sembrava andarle storto. La sveglia suonata in ritardo , l'autobus mancato . Ma quello fu un giorno "si" per lei . Perso l'autobus decise di andare a lavoro facendo quattro passi , si fermò a fare colazione . Voltando lo sguardo notò un uomo leggere un giornale . Sembrava uno straniero . Rimase incantata , inerme a cotanto carisma . Consumò velocemente il suo caffè e si accese una sigaretta . Restò lì in silenzio, quasi volendo immortalare quel momento , per custodirlo . L'uomo si alzò e andò via , avrebbe voluto fermarlo, chiedergli cosa facesse nella vita , chi era , ma come si dice non tutto quello che ci sentiamo di fare facciamo . Da quel giorno decise di andare a lavoro senza autobus e di fermarsi sempre al solito bar ,sperando di ricontare lo straniero. 

mercoledì 11 aprile 2012

Siamo alle solite .

Siamo alle solite. Ogni giorno ripetiamo a noi stessi di voler cambiare , di voler dare una svolta alla nostra vita , ma puntualmente quella svolta non arriva mai.  Troviamo mille scuse ,della serie : è troppo tardi , ma in fondo cosa cambierà , domani cambierò ... Quante volte aveva ripetuto queste parole, quasi come un rituale . Cercava la " svolta " , quella che gli cambiasse la vita , ma come si può pretendere di cambiare se siamo i primi a non far nulla perché questo accada ?!?  A volte si crede che cambiando città , lavoro , amici , cambi qualcosa , ma non è così e lei lo sapeva bene .  Aveva pagato a sue spese queste false convinzione , già perché il vero cambiamento parte da noi stessi e non dal mondo che ci circonda . Il mondo che ci circonda è semplicemente uno sfondo , siamo noi i protagonisti , siamo noi a decidere ad avere il "free will". Un giorno durante la pausa caffè , ascoltò involontariamente uno scambio di battute tra due colleghe, che parlavano di come un uomo le avesse cambiate . Lei odiava questa falsa convinzione . Come si può pensare che un uomo , una donna , una persona esterna a noi possa cambiarci , se noi siamo i primi a non voler cambiare o per troppa pigrizia o per troppa paura ... Intervenne bruscamente asserendo : come potete pensare che una persona estranea possa cambiarvi ? E perché cambiare per una persona estranea ? Per una persona che andrà via . Rimanete sempre voi stesse . Diffidate da chi vi vuole cambiare e apprezzate chi vi vuole guidare per aiutarvi a raggiungere la vostra strada senza pretese e secondi fini.  Lei quella svolta per molto tempo la rimandò per paura di sbagliare , di fallire . La paura era sua nemica . Un giorno decise non di cambiare , ma di amarsi. La sua svolta non era quella che pensava lei , non era quella di dover cambiare città , lavoro , ma era semplicemente quella di amarsi e quando iniziò a farlo provò una sensazione indescrivibile . La vera svolta parte dal nostro animo, non da quello che ci circonda .

lunedì 9 aprile 2012

Quella pagina bianca.

Inevitabilmente ,nei momenti in cui meno te l'aspetti tutta la tua vita ,come in un replay ti scorre davanti agli occhi . Quella sera c'era la luna , le stelle ... Il dolce fruscio delle foglie , un' atmosfera perfetta . Decise di fare una lunga passeggiata . Amava quell 'atmosfera , le trasmetteva serenità . D'un tratto vide una panchina si sedette e aprì il suo diario , lentamente girò le pagine, quasi gelosamente,per paura che la notte potesse portare con se le sue parole...  Si fermò su una pagina ... La lesse velocemente . Una lacrima percosse il suo viso , rilesse quelle parole quasi volendole immortalare nell'anima. " Anche quando ti sentirai sola , non aver paura , perchè sola non sarai mai, quindi non piangere . Sai sei più bella quando sorridi . Sei più bella quando sei serena. Non pensare , perché se pensi fai danni . " rileggendo il : " se pensi fai danni " iniziò a ridere , già quanto rise . Sapeva che il suo problema era che non pensava ,ma si fissava sulle cose . Era capace di mettere in atto delle vere sceneggiature . A distanza di tempo rileggere quelle parole le dava gioia , già perché erano le parole di una persona che l'amava, di una persona che non l'avrebbe mai lasciata sola . Girò ancora qualche pagina , quando arrivò ad una bianca ... Cercò di ricordare , perché mai l'avesse lasciata bianca .  A volte si lasciano pagine bianche anche nella vita . Le pagine bianche sono quelle o che vuoi dimenticare e quindi le lasci in bianco o quelle che vuoi riscrivere . Quella pagina bianca lei lasciò appositamente così . Lei voleva riscrivere la sua vita e concluse il diario con una pagina bianca .  Quella pagina sarà l'inizio della sua vita ...  Quella sera , c'era la luna , c'erano le stelle e c'era lei con quel suo splendido sorriso .